lunedì 12 settembre 2011

Shimbalaie - Maria Gadù - TESTO E TRADUZIONE



Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar
Natureza, deusa do viver
A beleza pura do nascer


Uma flor brilhando a luz do sol
Pescador entre o mar e o anzol
Pensamento tão livre quanto o céu
Imagine um barco de papel
Indo embora para não mais voltar
Indo como que iemanjá
Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar
Quanto tempo leva pra aprender
Que uma flor tem que vida ao nascer
Essa flor brilhando á luz do sol
Pescando entre o mar e o anzol
Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar
Ser capitã desse mundo
Poder rodar sem fronteiras
Viver um ano em segundos
Não achar sonhos besteira
Me encantar com um livro
Que fale sobre a vaidade
Quando mentir for preciso
Poder falar a verdade
Shimbalaiê, quando vejo o sol beijando o mar
Shimbalaiê, toda vez que ele vai repousar

TRADUZIONE

Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, ogni giorno, quando lui va a riposare
La natura, dea del vivere
La bellezza pura del nascere
Un fiore che brilla sotto i raggi del sole
Un pescatore tra il mare e il suo amo
Un pensiero così libero come il cielo
Immagino una barchetta di carta
Che parte per non tornare mai più
Guidata dalla regina dei mari

Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, ogni giorno, quando lui va a riposare
Quanto tempo ci vuole per imparare
Che un fiore quando nasce ha in sé la vita
Un fiore che brilla sotto i raggi del sole,
Un pescatore tra il mare e il suo amo

Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, ogni giorno, quando lui va a riposare
Essere il capitano di questo mondo
Poter correre senza frontiere
Vivere un anno in un secondo
Non rincorrere sogni inutili
Incantarmi con un libro
Che parli della vanità
E quando mentire sarà necessario
Poter dire la verità
Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, ogni giorno, quando lui va a riposare

lunedì 13 giugno 2011

STORIA DELLA CAPOEIRA

CAPOEIRA
ARTE BRASILEIRA

La capoeira (pronuncia: Capuéra) è un'arte marziale brasiliana creata principalmente dai discendenti di schiavi africani nati in Brasile con influenzia indigena brasiliana, caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti (per questo spesso scambiata per una danza).
La storia della capoeira è molto complessa e difficile da tracciare in maniera precisa, soprattutto per la carenza di documenti scritti al riguardo e per la distruzione di questi dopo l'abolizione della schiavitù in Brasile; di certo sappiamo che trae le sue origini dalla mescolanza di rituali di lotta e danza di alcune tribù africane già colonie dei portoghesi, catturate e fatte schiave in massa per essere deportati in Brasile.
Alcuni schiavi si organizzarono in comunità indipendenti, nei villaggi detti quilombos. Questo periodo fu sicuramente un catalizzatore dello sviluppo della capoeira. Uno di questi villaggi, Palmares, all'epoca probabilmente collocato nello Stato nordestino Alagoas, è assurto a simbolo della lotta degli schiavi contro i loro carnefici. Fondato nel 1610, il primo Palmares sopravvisse per più ottant'anni resistendo all'incalzare dei portoghesi; fu distrutto nel 1695 dopo un assedio di 5 anni e 9000 soldati impiegati.
I primi documenti che parlano di capoeira risalgono al 1624, si tratta di diari dei capi di spedizione incaricati di catturare e riportare indietro gli schiavi neri che tentavano di scappare. Questi documenti fanno riferimento ad uno strano modo di combattere, "usando calci e testate come fossero veri animali indomabili".
Il mito diffuso è che la capoeira fosse un modo per gli schiavi di allenarsi a combattere dissimulando, agli occhi dei carcerieri, la lotta con la danza. Questo può essere vero solo per uno stadio molto primitivo del suo sviluppo, perché in realtà la pratica della capoeira a partire dal 1814 venne vietata agli schiavi, assieme ad altre forme di espressione culturale, principalmente per impedirne l'aggregazione, anche se alcune fonti dicono che questa forma di arte marziale ha continuato ad esistere e svilupparsi considerando il fatto che sia sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Il 1888 fu l'anno di liberazione dalla schiavitù, ma gli schiavi liberati non ebbero modo di integrarsi facilmente nel tessuto socio-economico. La capoeira fu presto associata alla delinquenza di strada, tanto da venire proibita a livello nazionale già dal 1892. La pratica della capoeira rimase clandestina (da questo deriva l'uso per ogni capoeirista di un apelido, un soprannome), spesso violenta e praticata solo nelle strade da individui malfamati, schedati appunto dalla polizia come capoeiras.
Nel 1930 la politica nazionalistica del presidente/dittatore Getúlio Vargas, in cerca di uno sport da promuovere come sport nazionale, dette l'opportunità a Mestre Bimba di riscattare la capoeira con lo stile di "Lotta Regionale di Bahia", da lui ideato. 
Nel 1932 gli venne permesso di aprire la prima academia nella quale impose anche delle regole di disciplina per ripulire la cattiva immagine che l'opinione pubblica aveva della capoeira. Dopo una pubblica esibizione di Mestre Bimba e dei suoi allievi finalmente lo sport ebbe il suo riscatto, e cominciò la sua lenta ascesa.
Nel 1974 la capoeira è stata riconosciuta come sport nazionale brasiliano. Nel 1957 Mestre Canela porta la capoeira in Italia, prima a Roma dove istruisce qualche allievo, poi sposta il suo gruppo a Viterbo. Nel 2007 ha festeggiato i cinquant'anni della capoeira in Italia con una gara nella palestra della verità di Viterbo.
La capoeira è divisa in diversi stili: la capoeira Primitiva, la capoeira Angola, la capoeira Regional, la capoeira Estilizada, la capoeira Contemporanea.
Nella maggior parte dei gruppi di Capoeira Angola non esistono corde, né gradi che distinguano l'abilità o il tempo di pratica di un capoerista (ad eccezione del Mestre). Alcuni mestre di capoeira angola concedono il titolo di "trenel" o "professor" ad alunni già in grado di insegnare. 
Nell'accademia di mestre Bimba esistevano graduazioni molto semplici, che servivano a distinguere - con l'attribuzione di un fazzoletto colorato - gli allievi principianti da quelli avanzati (formados). Oggi molte scuole di capoeira regional contemporanea usano il "cordao" o "cordel" (corda): nella capoeira è l'equivalente delle cinture nelle arti marziali come karate e jūdō. Viene assegnato durante una cerimonia detta batizado (battesimo). Spesso consiste in una treccia di nove fili ed è adottato nella Capoeira Regional e da alcuni gruppi di Angola. Ogni scuola ha il suo peculiare sistema di cordel, ciò rende impossibile giudicare il livello di un capoeirista solo dal colore del cordel se non si conosce la scuola.





lunedì 7 marzo 2011

Nel ritmo del Carnevale

                                           PROTESTO DO OLODUM

Si tratta di una canzone semplice ma profonda, che esprime in modo molto sentito le problematiche e contraddizioni sociali esistenti nel Pelourinho, a Salvador, e che amplia l’analisi a tutto il Brasile. La canzone parla della discriminazione del Brasile benestante che “vira as costas para o Nordeste”, cioè che gira le spalle alle problematiche del Nordeste brasiliano, notoriamente più povero in fatto di industria ma ricco da un punto di vista turistico. La canzone parla anche del problema raziale, facendo una analogia tra la cultura afro-brasiliana e apoggiando la lotta contro la segregazione raziale dell’apartheid.

domenica 2 gennaio 2011

CAPODANNO A RIO 2010 - breve resoconto

FELIZ ANO NOVOOOOOO
Rio offre uno dei capodanni più famosi e allegri del mondo.
La gente, vestita di bianco in segno di pace, si reca in spiaggia.
I botti delle bottiglie di Champagne accompagnano i botti dei fuochi d'artificio in un display che cresce in colore, forma e  durata ogni anno che passa. 
Una delle tradizioni dell'evento è la cerimonia d'offerta a Lemanjá, la dea del mare, secondo la cultura africana molto presente nel paese, durante la quale i fedeli fanno offerte di fiori al mare richiedendo le grazie più attese.
Ogni anno i fedeli scelgono di dare in dono al mare o delle rose rosse o dei fiori bianchi di palma, chiedendo la protezione della regina del mare per l'anno che sta per arrivare. Il mare è pieno di barche colme di collane di fiori, di profumi. Lemanjá è una dea molto vanitosa!
Appartamenti, edifici e alberghi sono un ardere di luci e di gente alle finestre che guarda la festa.
Intorno alle 23:00 le persone iniziano a lasciare le proprie case per raggiungere la folla nelle strade.
Le strade sono chiuse e il traffico è ridotto quasi a zero. La folla aumenta man mano che ci si avvicina alla spiaggia, unita nella felicità e speranza per il prossimo anno. Copacabana conserva con orgoglio il suo Capodanno fatto di tradizioni, e la spiaggia è illuminata da migliaia di candele con un fondersi di cultura e religione cristiana e afro-brasiliana. 
Allo scoccare della mezzanotte partono i fuochi d'artificio. Il cielo si illumina ed il grido "Buon Anno" è sentito in molte lingue e milioni di persone abbracciano la famiglia, amici e sconosciuti. Dopo la mezzanotte la festa continua con la birra, hot dog e tanta musica.
Quattro palchi sulla spiaggia di Copacabana e più di 120 altri diffusori in tutta la città, erogano musica per ballare fino all'alba, quando gli alberghi iniziano a servire la prima colazione del nuovo secolo.